Veleno in comode confezioni

Ho smesso di fumare poco più di un mese fa, perché odio le dipendenze: pippare la cocaina in bagni patinati ed altolocati che come fai a chiamarli “cessi” o calarti gli acidi nel parcheggio a pagamento, non è che siano più disdicevoli ai miei occhi. Semplicemente, io ho scelto come al solito  un sistema a rilascio prolungato di merda -certo con una gestualità più accattivante ed un non poco rilevante aspetto legale- ma non è quello che da sempre mi manda in bestia, non è tanto l’autosomministrazione consapevole di catrame nei polmoni: a mandarmi in loop  è quell’atteggiamento da tossica che si ancora alla sua copertina di Linus ché senza sbroccherebbe, è quel “ne sono rimaste cinque, esco a comprarle che non si sa mai“, è il non ricordarsi quando una paranoia è stata sostituita da un’altra, della serie “oddio se mi rapissero e non avessi il tempo di infilarmi le scarpe-gli occhiali ecc. ?” a “me le comprerebbero le sigarette?”.

Allora sembra che ho smesso, il fatto che io debba comunque trovare nuovi sistemi per avvelenarmi è un’altra storia che ho chiuso in un pacchetto.

Past life

Questo inserimento è stato pubblicato in autolesionismi, frammenti caleidoscopici, nuovi inizi, paturnie, strani giorni. Metti un segnalibro su permalink. Inserisci un commento o lascia un trackback: Trackback URL.

Scrivi un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà mai pubblicato o condiviso. I campi obbligatori sono contrassegnati con *

Puoi usare questi tag e attributi HTML <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*
*