Ho venticinque anni questa mattina. La scorsa notte l’ho trascorsa nel solito posto speciale -la panchina sul lago- a scartare un regalo fantastico mentre Pollock scattava millemila foto alle mie facce buffe, dopo aver letto il biglietto d’auguri stortignaccolo di una cinquenne. Ed in quel momento non mi sono sentita semplicemente felice, allegra o soddisfatta, […]
Archivo delle Categorie: frammenti caleidoscopici
Hitleriana nei sentimenti
Sto vagliando l’ipotesi di andare per qualche giorno in un posto in cui non c’è nè telefono nè wirless, la cui unica compagnia sarà solo la carta dei miei libri e del mio diario; sì perchè sembro tanto poco prolifica, ma mai come in questo periodo sto affidando i miei pensieri alla scrittura (perchè la […]
Unica costante: l’ebbrezza
From bed: ho fatto male i miei calcoli
Avevo scritto un post delirante e vagamente piagnucoloso sulla mia salute inesistente e riguardo la mia ultima visita al pronto soccorso la scorsa notte. E’ che sono confinata a letto, inchiodata qui ad aspettare di partorire due calcoli gemelli, mentre il mio carrozzone circense mi vortica intorno e non mi fa bene, i dolori disumani […]
Il senso di Mademoiselle per l’amore
Il fatto che il mio notebook sia collassato è una delle tante fatalità che da sempre mi colpiscono ad hoc; sì, perchè in questi giorni sto vivendo una sorta di delizioso isolazionismo autoindotto, mi sto dedicando ai miei pensieri e per una che spesso li ignora arbitrariamente per favorire un antropico benessere, è davvero molto. […]
Pasqua con suicidio
Se il tuo fidanzato passa le vacanze di Pasqua in Florida e ti lascia in compagnia di Virginia Woolf e Sylvia Plath, qualcuno potrebbe leggervi un sottotesto che inneggia implicitamente al suicidio. Ma in realtà cercavo da tempo immemore questo film e questo libro e Pollock me li ha regalati inaspettatamente, in modo che mentre […]
Amarcord
Erano i luoghi della mia infanzia: ho collezionato una miriade di ricordi e persone in quella piazza squassata e in quei paesini affastagliati che si scorgevano dal finestrino. A L’Aquila ci si andavano a comprare le cose per la scuola prima di settembre e ci si portavano all’ospedale amici e parenti imbranati sugli sci in […]