Non sono tanto il telefono che ha squillato a vuoto, le parole disattese o il fatto che sono stata dimenticata su una panchina scrostata -proprio la notte in cui il mio sudore perlaceo si mescolava alle note di quel concerto- a stupirmi. E’ rendermi conto di essere stata un giocattolo mentale.
Archivio mensile: Aprile 2011
Gettin’ hot, stayin’ up all night
Pubblicato in autolesionismi, e non c'è niente da capire
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Il sorriso in carta KodaK
Non ti pensavo da tanto tempo: stavo ammassando le macerie, arginavo danni, cancellavo ricordi seriali che ho selezionato per il mio tritadocumenti e mi lasciavo fottere il cervello, giusto per schiantarmi ancora un po’, sempre meglio che non provare un cazzo, giusto? Non ti pensavo da tanto tempo -qualche giorno, un tempo d’infinita separazione per […]
Pubblicato in amarcord, autolesionismi, inzonnia moment, macerie, paturnie, strani giorni
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Ingranaggi che s’inceppano
Quelle mattine iniziate male: ti svegli da sola mentre la tua casa di naufraghi alla deriva dorme ancora e la cosa ti da quel misto di sollievo e senso di colpa; invece riescono a captare il passo leggero dei tuoi piedi scalzi e ancor prima che le tue labbra raggiungano l’amaro del caffè, realizzi che […]
Pubblicato in frammenti caleidoscopici, strani giorni
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