Latitanze immobiliari

Sono latitante, mi arrivano messaggi privati d'incitamento, di sorpresa, addirittura di condoglianze, ma non sono morta io, nè il blog; semplicemente sono stata seppellita dai libri, dai progetti per la tesi e dagli annunci immobiliari: Mademoiselle e Pollock cercano un mini buco in centro dove si presuppone io conduca più agevolmente i miei studi e prepari ottime cene che manco Julia Child. I risvolti sulle modalità e il finanziamento del progetto sono la parte più esilarante della cosa, vi basti pensare che Padre ha trasformato quello che sarebbe stato l'appartamento troppo caro di un'improbabile convivenza in un a sorta di pied a terre per studentesse ad intermittenza e io ho intenzione di lasciarglielo credere.
Il problema ora sono le case, striminzite e dotate di fornelletti da campo denominati "angolo cottura", con mensole dell'ikea a fare da "cabina armadio" e vista blocchetti di cemento; chilometri a piedi a fracassarmi le ossa e decine di mezzi pubblici da prenderle per visionarle ed inorridire (sia per l'estetica che per le orride sneakers che sono stata costretta ad indossare, manco una maratona).
Ma non mi arrendo: non va più di moda arrendersi, ragazzi.

 

 

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