Sono nata vintage

Mi ci sono impegnata, ho voluto provare l’inebriante sensazione della comunanza e mi sono data alla pasquetta stile barbecue, ho perfino giocato con le carte di ruolo o quel che sono e ne ho dedotto che i marshmallows fanno schifo al cazzo e che a me non piace condividere: forse perchè ho dovuto dividere tempo e affetto dalla nascita, forse perchè sono allegramente disturbata.
Mi sono sforzata di fare la giovane in mezzo agli adolescenti, ma avevo insito quell’atteggiamento velato da sorella maggiore anche se in fondo mi sono divertita.
Oggi volevo sollevare il morale a Jacky che c’ha l’ansia e le paranoie, ma è talmente disfattista che mi si è ingrippato il cervello e mi ha messo addosso una paura fottuta sul futuro, sul lavoro che non c’è, sui mutui che non ti concedono e alla fine ho iniziato a pensare che io e Pollock andremo a vivere in un bagno chimico per strada e il giorno che potremo mettere al mondo un figlio, avrò oltrepassato l’età fertile e dovremo prendere un cane.
La prossima volta che mi balena l’idea di condividere prendetemi a calci in culo per favore
Ammazza quanto so solare: ho agognato Sylvia Plath tutto il giorno e se Pollock non si sbriga a tornare, gli farò notare che immaginarlo a sollazzarsi con Mickey Mouse ad Orlando non mi fa sesso per niente

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